5 consigli utili per migliorare subito la tua occupabilità

Migliorare l’occupabilità ai tempi del Coronavirus.

Andrà davvero tutto bene?? Forse non andrà tutto bene… Almeno non per tutti!

Un testo del Sole 24 Ore del 26 marzo 2020 riporta il seguente titolo: “La fotografia dell’Italia chiusa: 7,8 milioni di lavoratori a casa”, a causa dell’emergenza Coronavirus.

Ebbene sì, qualcosa è cambiato. E questo cambiamento ti fa sospettare che forse non troverai lo stesso mondo che ti sei lasciato alle spalle, chiudendoti in casa per sfuggire ad un nemico invisibile, ma che crea effetti tangibili.

Per ora puoi solo fare ipotesi e creare scenari possibili nella tua mente. E forse non sarà né meglio né peggio, ma sicuramente sarà in qualche modo “diverso”. Perché quando qualcosa cambia, in realtà tutto cambia.

Cambierai anche tu, la tua azienda e il tuo modo di approcciarti al lavoro. Cambierà la tua occupabilità. Così come è già cambiato il vocabolario che descrive le nuove attività. Fino a un mese fa lo smart working per molti era solo un altro inglesismo, tanto per fare un esempio.

Cosa puoi fare ora, in questo preciso momento, per migliorare la tua occupabilità?

Probabilmente certe attività non avranno momenti facili, certe cambieranno la ragione sociale o si adegueranno alle nuove richieste del mercato, altre chiuderanno. Ma se parti dal presupposto che le aziende sono fatte di persone non puoi non preventivare qualche ipotesi di cambiamento anche rispetto al potenziale umano.

Se ci pensi un attimo, sei già in qualche modo cambiato, anche inconsapevolmente. È la vita stessa che ti impone il cambiamento. Davanti ai pericoli, paure reali o immaginarie, le reazioni spontanee di fuga, blocco o lotta partono automatiche. Ma fortunatamente, dopo i primi momenti di reazione istintiva, puoi e devi agire razionalmente.

“Comincia col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso ti sorprenderai a fare
l’impossibile.”

San Francesco d’Assisi

San Francesco d’Assisi

5 consigli utili per aiutarti ad affrontare il cambiamento del mondo del lavoro:

1. Cerca informazioni che disconfermano le tue certezze sulla tua occupabilità

Prova a chiederti: «E se le mie convinzioni fossero sbagliate? Se quelli che credo i miei punti di forza non lo fossero?»

Se riesci a trovare più di una risposta per metterti in discussione prova ad analizzarla più nel dettaglio:

  • Cos’è che non mi convince?
  • E se davvero non fossero i miei punti di forza? Come mi comporterei?
  • Quali skills dovrei aver sviluppato per non abbassare la mia occupabilità?

2. Se da tempo ti stai dicendo: «Dovrei migliorare il mio inglese… Imparare ad usare un nuovo software… Migliorare le mie competenze informatiche…» Bene, è arrivato il momento!

Cerca corsi online che ti aiutino a fare il salto di qualità: ora ce ne sono molti e i prezzi spesso sono scontati.

Se non lavori, prova a pensare che sei privilegiato e che è arrivato il momento di formarti… non solo in gastronomia!!

3. Rivedi la tua presentazione. Com’è il tuo CV? E la presentazione online? Ops… non ne hai una?

Molte persone lavorano da anni senza mai aver avuto il bisogno di scrivere un Curriculum Vitae. Forse è arrivato il momento di dedicarti anche a questa attività. Puoi trovare moltissimi spunti online o farti aiutare da un professionista (a distanza, ovviamente).

E la presentazione online? Se credi non serva, rivedi il punto 1 dell’elenco. Se la usi già, prova a migliorarla.

4. Esercitati a fare i colloqui di lavoro via Skype, Zoom o attraverso altri programmi in videochiamata.

Trova un setting adatto in casa (ricrea un angolino davanti una libreria, una parete bianca o con un quadro, magari con una bella pianta), preparati e vestiti come se dovessi fare un colloquio in presenza, sistema le luci in modo da essere ben visibile e senza ombre.

A questo punto registra la tua presentazione, osserva come parli e come gesticoli, se sei troppo vicino alla camera o non sei inquadrato bene, se ti muovi troppo o troppo poco. Come è la tua espressione facciale? Sei così serio che sembri quasi spaventato? Risulti naturale o impostato? E il tuo racconto durante la presentazione è fluido e comprensibile o troppo stringato e poco credibile?

5. Attivati di più nelle pubbliche relazioni virtuali e aumenta il tuo network

Se ogni cambiamento porta in sé un’opportunità, potrebbe essere un momento buono per fare qualche telefonata a ex-colleghi, capi, collaboratori con cui hai confidenza, oppure scrivere un’email a quelli che non vedi spesso ma in qualche modo ti sono stati vicini in un momento di difficoltà. Anche in questo modo si rafforzano le relazioni autentiche e ricordarsi di una persona per chiederle come sta crea legami di fiducia che potranno esserti utili in futuro.

Domandati, infine: «E se questo cambiamento fosse solo un nuovo inizio? Cosa farei di diverso rispetto a ora? Come mi giocherei la mi occupabilità?»

Se fossi costretto a cambiare lavoro, cosa potresti fare?

Hai un piano B, C o D? E se fosse un lavoro che non rientra nella tua “top 10”?

Prova a rivederla in questa ottica: abbassa la tua resistenza nell’accettare le condizioni in cui vivi e assumiti la responsabilità di cambiarle… senza incolparti per gli “insuccessi”, d’altronde non tutto si può controllare!

Traversare gli oceani, cambiare città, a cosa serve?
Se vuoi liberarti dai tuoi affanni non devi trasferirti altrove, ma diventare un altro.

Seneca

Seneca

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