Il paradosso della scelta nelle decisioni aziendali

Nella vita ci troviamo molto spesso di fronte al paradosso della scelta. Infatti, quando dobbiamo prendere decisioni importanti, ci capita di essere bloccati a causa della quantità esagerata di opzioni disponibili.

Molti di questi processi decisionali rientrano in quella che viene definita la logica del paradosso. Se scegliamo l’opzione A avremmo dovuto scegliere B e se scegliamo B avremmo dovuto scegliere A. 

Perché oggi è sempre più difficile scegliere?

All’interno di questo scenario paradossale prendere una decisione è quasi impossibile perché siamo intrappolati in un loop circolare che ci impedisce di agire. Ovvero, si entra in una sorta di dubbio che si autoalimenta esponenzialmente.

Se, ad esempio, entriamo in un grande supermercato troviamo 20 tipi di yogurt, 134 tipi di vini, 64 diversi tipi di prodotti per la casa. Per non parlare di Amazon. Su questa piattaforma e-commerce ci sono più di 2 milioni di titoli disponibili acquistabili in un click. La scelta online è ancora più stressante perché la valutazione avviene solo attraverso immagini condivise dal produttore o leggendo recensioni di altri, senza poter “toccare con mano” il prodotto.

Quando eravamo bambini, avevamo 3 tipi di yogurt, 3 tipi di canali televisivi e 1 solo telefono fisso condiviso dalla famiglia. Eppure la vita scorreva serena e armoniosa nonostante le poche opzioni a disposizione.

Al giorno d’oggi, siamo bombardati di opzioni di ogni tipo. Ci sono tantissimi posti stupendi dove andare in vacanza, milioni di tipi di carriere e diversi stili vita da seguire.

Non ci sono mai state così tante opzioni di scelta come in questo millennio.

Proprio per questo, paradossalmente, prendere decisioni è sempre più complicato. Per molte persone decidere è una forma di sofferenza psicologica. Stress e ansia sono sempre più in aumento e il livello della qualità della vita ridotto.
Tecnicamente questo processo viene definito il paradosso della scelta.

Come funziona il paradosso della scelta?

Barry Schwartz, autore del libro “Il Paradosso della Scelta”, lo descrive in questo modo:

Avere a disposizione un’ampia scelta di opzioni ci porta ad una “paralisi interna”. Si attivano i nostri processi cognitivi razionali con i quali cerchiamo di valutare la scelta migliore.

È interessante infatti riflettere sulla pubblicazione di Barry Schwartz. Le ricerche hanno dimostrato come una enorme quantità di scelte di uno stesso prodotto, porti il consumatore ad un blocco mentale. In queste condizioni, il consumatore è portato non solo a NON scegliere, ma soprattutto a NON acquistare il prodotto.

Un altro conseguenza delle ampie opzioni possibili è la seguente: più opzioni abbiamo a disposizione più la nostra scelta finale risulterà non appagante.

Il paradosso della scelta nei processi decisionali in azienda

Questo processo decisionale paradossale è presente in azienda specialmente all’interno dei meccanismi di selezione del personale. Ma anche nella scelta dei pacchetti formativi per i dipendenti.  Sapere che si potranno “selezionare” molti tipi di personalità (per la selezione delle risorse umane) o di obiettivi formativi (per i percorsi di formazione) obbliga gli imprenditori a compiere delle scelte difficili.

In passato i titolari delle imprese assumevano persone del proprio background geografico e culturale. Una volta inserite nel ruolo assegnato, venivano formate all’interno dell’organizzazione. Oggi, con la mobilità e con l’accessibilità on-line dei diversi profili professionali, diventa sempre più difficile scegliere.

Per un imprenditore il rischio di essere intrappolato in una scelta paradossale è altissimo.

Inoltre, un’ampia gamma di opzioni possibili ha altre conseguenze deleterie per l’azienda: porta a inutili perdite di tempo e, com’è noto, il tempo è denaro; se condivisa, può creare un malcontento generale, perché ognuno promuove le proprie motivazioni per una scelta piuttosto che un’altra.

Il meccanismo automatico dei “rimpianti accusatori” è pronto a sferrare la sua freccia.

Quindi, pensare e ripensare ossessivamente prima di prendere una decisione è pericoloso e controproducente. Come lo è rimuginare una volta fatta la scelta (questo non accadrebbe se ci fossero meno opzioni).

Come possiamo uscire dal circuito paradosso della scelta e prendere decisioni vincenti e funzionali ai nostri obiettivi?

Un primo aspetto per gestire strategicamente il paradosso della scelta in azienda è prendere in considerazione il bisogno interno della persona e/o dell’organizzazione e le motivazioni sottostanti. Dobbiamo quindi evitare di focalizzarci sulle miriadi di possibilità esterne che il mercato ha da offrire.

Un secondo aspetto è quello di tenere bene a mente che la scelta perfetta non esiste.

Dobbiamo prenderci cura delle nostre scelte. Le nostre scelte vanno educate nel tempo

Ogni scelta è l’inizio di un processo costruttivo e interattivo. Ogni scelta raggiungerà la “perfezione” (condizione desiderata) solo attraverso una futura analisi progressiva della scelta fatta

La scelta è come un seme  buttato in un terreno fertile. Non basterà scegliere “il seme giusto”  per vedere dei bei risultati, ma dovremmo prendercene cura costantemente e guidare costantemente il suo fiorire.

La perfezione è un’illusione. O meglio, è un equilibrio dinamico in costante movimento a lungo termine. È molto importante quindi riflettere e ridimensionare l’idea di decisione perfetta.

Scegliere la cosa “sufficientemente” giusta 

Un altro approccio strategico di fronte ad una decisione paradossale è quello di scegliere il famoso “good enough” che in soldoni significa: scegliere la cosa “sufficientemente” giusta

Il concetto strategico di decisione sufficientemente buona riporta la persona ad un soft mind set che permette alla persona di focalizzarsi sui suoi bisogni interni senza farsi influenzare dal caos esterno.

In altre parole, dobbiamo scoprire ed analizzare i nostri obiettivi o quelli della nostra azienda e fare scelte solo in merito al rispetto di tali bisogni. Evitando, quindi, di farci trascinare dentro il “mercato decisionale” potremo anche evitare di cadere nel paradosso della scelta.

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